04.0 INFORMAZIONI CLINICHE
 

 

04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso
04.5 Interazioni
04.6 Gravidanza e allattamento
04.7 Effetti sulla capacit� di guidare veicoli e sull'uso di macchine
04.8 Effetti indesiderati
04.9 Sovradosaggio
05.0 PROPRIETA' FARMACOLOGICHE
05.1 Propriet� farmacodinamiche
05.2 Propriet� farmacocinetiche
05.3 Dati preclinici di sicurezza
06.1 Eccipienti
06.2 Incompatibilità
06.3 Periodo di validità
_2
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08.0 NUMERO DI AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO
spazio01 REGIME DI DISPENSAZIONE AL PUBBLICO

- [Vedi Indice]

AMARYL

- [Vedi Indice]

1 compressa contiene: glimepiride 2 mg

Per gli eccipienti, vedere 6.1.

- [Vedi Indice]

Compresse.

Le compresse di AMARYL 2 mg sono di colorazione verde, oblunghe, con linea di frattura sui due lati e misurano 10 x 5 mm.

04.0 INFORMAZIONI CLINICHE - [Vedi Indice]

 

- [Vedi Indice]

AMARYL è indicato nel trattamento del diabete mellito di tipo 2, quando la dieta, l'esercizio fisico e la riduzione di peso corporeo da soli non sono sufficienti.

  - [Vedi Indice]

Alla base di un trattamento ottimale del diabete ci deve essere una dieta controllata, un appropriato esercizio fisico, oltre al sistematico controllo della glicemia e della glicosuria. Gli effetti negativi, determinati dal non rispetto della dieta, non possono essere compensati dalla somministrazione delle compresse o dall'insulina.

La scelta della dose è legata all’equilibrio metabolico accertato con la determinazione del glucosio ematico ed urinario.

La dose iniziale è di 1 mg di glimepiride al giorno. Se l’equilibrio metabolico è soddisfacente questa posologia può essere adottata come terapia di mantenimento.

Se la regolazione non è soddisfacente la dose deve essere aumentata in base alla situazione metabolica in modo graduale con un intervallo, per ogni aumento, di circa 1-2 settimane, fino a 2, 3 o 4 mg di glimepiride al giorno.

Dosaggi giornalieri superiori a 4 mg di glimepiride non determinano un migliore effetto terapeutico se non in casi eccezionali. La dose massima giornaliera raccomandata è di 6 mg di glimepiride.

In pazienti non adeguatamente controllati con il massimo della dose giornaliera di Amaryl, se necessario può essere iniziato un trattamento insulinico concomitante. A dosi di glimepiride costanti, si inizia il trattamento insulinico con dosi basse, aumentando tali dosi fino al raggiungimento del compenso metabolico desiderato.

La terapia combinata deve essere iniziata sotto attento controllo medico.

Normalmente una dose unica giornaliera di glimepiride è sufficiente. Si consiglia l'assunzione immediatamente prima o durante una abbondante prima colazione al mattino, e se ciò non avvenisse, immediatamente prima o durante il primo pasto principale.

Nel caso ci si dimentichi di assumere una dose non si deve correggere la dimenticanza assumendo successivamente una dose maggiore.

Le compresse vanno ingerite con un po' di liquido.

Nel caso che un paziente manifesti una reazione ipoglicemica con 1 mg di AMARYL questo significa che in tale paziente l’equilibrio metabolico può essere ottenuto con la sola dieta.

Durante il trattamento, qualora un migliore controllo del diabete sia associato ad una aumentata sensibilità all'insulina, la richiesta di glimepiride può diminuire. Per evitare ipoglicemia si deve pertanto considerare opportuno ridurre per un poco di tempo la dose o interrompere la terapia. La correzione della posologia potrebbe essere necessaria anche in caso di modificazione di peso del paziente, di un cambiamento nello stile di vita, e nel caso in cui altri fattori incrementino il rischio di ipoglicemia o iperglicemia.

Passaggio da un altro antidiabetico orale ad AMARYL

Un passaggio da un altro antidiabetico orale ad AMARYL può generalmente essere effettuato. Per il passaggio ad AMARYL deve essere considerata l’efficacia e l’emivita del precedente farmaco. In alcuni casi, specialmente con gli antidiabetici con lunga emivita (per esempio clorpropamide), un periodo di interruzione di alcuni giorni è opportuno al fine di minimizzare i rischi di reazioni ipoglicemiche dovute agli effetti aggiuntivi. La dose iniziale raccomandata è di 1 mg di AMARYL al giorno.

Basandosi sull’equilibrio metabolico la dose di glimepiride può essere aumentata ad intervalli come indicato in precedenza.

Passaggio dall'uso di insulina ad AMARYL.

In casi eccezionali di pazienti affetti da diabete tipo 2, precedentemente controllati con insulina, può essere indicato passare all'uso di AMARYL.

Questo cambiamento di terapia deve essere eseguito sotto stretto controllo medico.

Utilizzo in caso di insufficienza renale o epatica

Vedere 4.3 Controindicazioni

04.3 Controindicazioni - [Vedi Indice]

AMARYL non deve essere impiegato nei seguenti casi: diabete insulino dipendente, coma diabetico, chetoacidosi, alterazioni gravi della funzione renale o epatica, ipersensibilità alla glimepiride o ad altre sulfaniluree o sulfonamidi o agli altri componenti le compresse. E’ richiesta una sostituzione con insulina in caso di gravi alterazioni della funzione renale o epatica.

Gravidanza e allattamento.

04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso - [Vedi Indice]

AMARYL deve essere assunto poco prima o durante un pasto.

In caso di pasti a intervalli irregolari e specialmente allorchè se ne omettano alcuni, il trattamento con AMARYL può determinare ipoglicemia. I possibili sintomi dell'ipoglicemia comprendono: cefalea, fame imperiosa, nausea, vomito, stanchezza, insonnia, disturbi del sonno, irrequietezza, aggressività, difficoltà di concentrazione, alterazione dello stato di vigilanza e della capacità di reazione, depressione, confusione, disturbi della parola e della vista, afasia, tremore, paralisi, disturbi sensori, vertigini, debolezza, perdita dell'autocontrollo, delirio, convulsioni cerebrali, sonnolenza e perdita di coscienza fino ed incluso il coma, respirazione superficiale e bradicardia.

Inoltre possono essere presenti segni della contro-regolazione adrenergica quali sudorazione, pelle fredda ed umida, ansietà, tachicardia, ipertensione, palpitazioni, angina pectoris ed aritmie cardiache.

Il quadro clinico di un grave attacco ipoglicemico può assomigliare a quello di un accidente cerebrovascolare.

I sintomi quasi sempre si attenuano con l'assunzione di carboidrati (zucchero). I dolcificanti artificiali sono inefficaci.

Come accertato con altre sulfaniluree nonostante l'iniziale successo delle contromisure, l'ipoglicemia può ricomparire.

In caso di ipoglicemia grave o protratta oltre un certo periodo, controllata temporaneamente con l'usuale quantità di zucchero, si richiede immediato trattamento medico e occasionalmente ospedalizzazione.

I fattori che favoriscono l'ipoglicemia includono:

scarsa cooperazione o, più comunemente nei pazienti più anziani, incapacità del paziente a cooperare

malnutrizione, irregolarità nell'orario dei pasti, pasti omessi o periodi di digiuno

modifica della dieta

squilibrio tra attività fisica e assunzione di carboidrati

consumo di alcolici, in particolare se concomitante a mancato consumo del pasto

compromissione della funzionalità renale

grave disfunzione epatica

sovradosaggio di AMARYL

disturbi non compensati del sistema endocrino che influiscono sul metabolismo dei carboidrati o sulla contro-regolazione dell'ipoglicemia (come ad esempio in alcuni disturbi della funzione tiroidea e dell'ipofisi anteriore o nell'insufficienza surrenalica)

contemporanea somministrazione di alcuni altri medicinali (vedere "Interazioni").

Il trattamento con AMARYL richiede controlli regolari dei livelli di glucosio ematico e urinario. Inoltre si raccomanda la determinazione della percentuale di emoglobina glicosilata.

Regolari controlli ematici (specialmente dei leucociti e dei trombociti) e della funzionalità epatica sono necessari durante il trattamento con AMARYL.

In situazioni stressanti (quali ad esempio traumi, operazioni chirurgiche, malattie febbrili) può essere indicato passare temporaneamente alla terapia insulinica.

Non esistono sufficienti esperienze circa l'uso di AMARYL in pazienti con disfunzione epatica molto grave e in pazienti dializzati. In pazienti con gravi disfunzioni renali o epatiche è indicato passare alla terapia insulinica.

04.5 Interazioni - [Vedi Indice]

A seguito dell'assunzione di AMARYL insieme ad altri medicamenti può manifestarsi sia un aumento indesiderato sia una diminuzione della attività ipoglicemizzante della glimepiride. Per questo motivo, altri medicamenti dovrebbero essere associati solo dopo aver avvertito il medico o dietro sua prescrizione.

Basandosi sull'esperienza con AMARYL e con altre sulfaniluree devono essere menzionate le interazioni di seguito riportate.

Reazioni ipoglicemiche come manifestazione del potenziamento dell’azione ipoglicemica possono manifestarsi dopo la somministrazione simultanea di AMARYL e per esempio:

fenilbutazone, azapropazone e ossifenbutazone

insuline e altri prodotti antidiabetici

metformina

salicilati e acido para-amino-salicilico

steroidi anabolizzanti e ormoni sessuali maschili

cloramfenicolo

anti-coagulanti cumarinici

fenfluramina

fibrati

ACE-inibitori

fluoxetina

allopurinolo

simpaticolitici

ciclofosfamidi, trofosfamidi e ifosfamidi

sulfimpirazone

alcune sulfonamidi ad azione protratta

tetracicline

MAO-inibitori

antibiotici chinolonici

probenecid

miconazolo

pentossifillina (alte dosi parenterali)

tritoqualina

Un decremento dell’azione ipoglicemizzante della glimepiride e un conseguente deterioramento dello stato metabolico può verificarsi quando insieme ad AMARYL si assumono farmaci che contengono le seguenti sostanze:

estrogeni e progestinici

saluretici e diuretici tiazidici

tireomimetici e glucocorticoidi

derivati della fenotiazina, clorpromazina

adrenalina e simpaticomimetici

acido nicotinico (a dosi elevate) e derivati dell’acido nicotinico

lassativi (dopo un uso protratto)

fenitoina

diazossido

glucagone

barbiturici

rifampicina

acetazolamide

Gli H2-antagonisti, i beta-bloccanti, la clonidina e la reserpina possono indurre sia potenziamento che diminuzione dell'effetto di riduzione dei livelli glicemici.

Durante il trattamento con farmaci simpaticolitici quali i beta-bloccanti, la clonidina, la guanetidina e la reserpina i segni della contro-regolazione adrenergica all'ipoglicemia possono essere ridotti o assenti.

L'assunzione acuta o cronica di alcool può potenziare o ridurre l’azione ipoglicemizzante della glimepiride in un modo non prevedibile.

La glimepiride può sia potenziare che ridurre gli effetti dei derivati cumarinici.

04.6 Gravidanza e allattamento - [Vedi Indice]

Gravidanza

AMARYL è controindicato in gravidanza. In tale evenienza e’ richiesto il trattamento con insulina.

Le pazienti che vogliano programmare una gravidanza devono informarne il proprio medico.

Allattamento

Poiché i derivati sulfanilureici come la glimepiride passano nel latte materno, AMARYL non deve essere assunto da donne che allattano.

04.7 Effetti sulla capacit� di guidare veicoli e sull'uso di macchine - [Vedi Indice]

La capacità del paziente di concentrarsi e reagire può essere alterata come conseguenza di una ipoglicemia o iperglicemia o per esempio per alterazioni visive. Questo può costituire un rischio in situazioni durante le quali tali capacità sono di particolare importanza come guidare autoveicoli od operare su macchinari.

I pazienti dovrebbero essere informati al fine di prendere precauzioni per evitare l'ipoglicemia durante la guida. Ciò è particolarmente importante in quelli che hanno riduzione o assenza di sintomi premonitori di ipoglicemia oppure soggetti a frequenti episodi di ipoglicemia. Occorre tenere conto in tali circostanze se sia consigliabile o meno guidare oppure operare su macchinari.

04.8 Effetti indesiderati - [Vedi Indice]

Sulla base dell'esperienza con AMARYL e altre sulfaniluree si possono segnalare i seguenti effetti indesiderati.

Sistema immunologico

In casi molto rari reazioni di ipersensibilità possono evolvere in reazioni gravi, con dispnea, caduta della pressione arteriosa e qualche volta shock.

E' possibile in casi isolati una vasculite allergica.

E' possibile anche una allergia crociata con sulfanilurea, sulfonamidi e loro derivati.

Quadro ematico e sistema linfatico

Alterazioni del quadro ematico sono rare durante la terapia con AMARYL. Possono verificarsi trombocitopenia di grado da lieve a severo, leucopenia, eritrocitopenia, agranulocitopenia, agranulocitosi, anemia emolitica e pancitopenia.

Esse sono generalmente reversibili una volta sospeso il trattamento con AMARYL.

Disordini del metabolismo e della nutrizione

In rari casi reazioni ipoglicemiche sono state osservate dopo somministrazione di AMARYL. Queste reazioni avvengono per lo più in maniera diretta, possono essere gravi e di non facile correzione.

Il verificarsi di queste reazioni dipende, come in ogni terapia antidiabetica con farmaci, da fattori individuali come le abitudini dietetiche e dal dosaggio (vedere anche il capitolo "Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso").

Occhi

Temporanei disturbi visivi possono verificarsi in particolare all'inizio del trattamento e sono causati dalle variazioni della glicemia.

Tratto gastrointestinale

Sintomi gastrointestinali quali nausea, vomito e diarrea, pressione o una sensazione di pienezza dell'epigastrio e dolore addominale sono molto occasionali e possono raramente condurre all'interruzione del trattamento con AMARYL.

Fegato e vie biliari

Può manifestarsi un aumento dei livelli degli enzimi epatici. In casi molto rari un peggioramento della funzione epatica, con colestasi e ittero, può svilupparsi, così come epatite che può trasformarsi in una insufficienza epatica.

Cute e tessuto sottocutaneo

Possono manifestarsi reazioni di ipersensibilità cutanea come prurito, rash e orticaria.

In casi molto isolati può svilupparsi ipersensibilità alla luce.

Parametri di laboratorio

In casi molto rari può verificarsi una riduzione delle concentrazioni sieriche del sodio.

04.9 Sovradosaggio - [Vedi Indice]

Per ingestione di dosi eccessive può verificarsi uno stato di ipoglicemia che può durare da 12 a 72 ore e che può risolversi solo dopo ricovero ospedaliero. I sintomi possono insorgere fino a 24 ore dopo l'assunzione del farmaco. In generale è auspicabile che il controllo avvenga in ambiente ospedaliero. Possono verificarsi nausea, vomito e dolore epigastrico.

L’ipoglicemia può essere accompagnata generalmente da una sintomatologia neurologica come irrequietezza, tremori, disturbi della vista, problemi di coordinazione, insonnia, coma e convulsioni.

Il trattamento deve anzitutto impedire l'assorbimento del farmaco ingerito provocando il vomito, quindi somministrare acqua o limonata con aggiunta di carbone attivo (assorbente) o di sodio solfato (lassativo).

Nel caso sia stata ingerita una elevata quantità di farmaco, è indicata una lavanda gastrica e la somministrazione successiva di carbone attivo e sodio solfato. Nel caso di ingestione di dosi molto pericolose è consigliato il ricovero in una unità di terapia intensiva. Iniziare al più presto la somministrazione di glucosio, se necessario iniziare con 50 ml di una soluzione al 50% per via endovenosa in bolo seguita da una infusione di una soluzione al 10% tenendo sotto stretto controllo la glicemia. Successivamente si può eseguire un trattamento sintomatico.

In particolare nel trattare casi di ipoglicemia da accidentale assunzione di AMARYL da parte di bambini e di ragazzi, la dose di glucosio deve essere attentamente calcolata per evitare di produrre danno da iperglicemia e deve essere controllata da uno stretto monitoraggio della glicemia.

05.0 PROPRIETA' FARMACOLOGICHE - [Vedi Indice]

05.1 Propriet� farmacodinamiche - [Vedi Indice]

Gruppo Farmacoterapeutico: Ipoglicemizzanti orali: Sulfonamidi, derivati dell'urea. Codice ATC: A10B B12.

La glimepiride è una sostanza antidiabetica orale appartenente al gruppo delle sulfaniluree. Essa può essere impiegata nel diabete mellito non insulino-dipendente.

La glimepiride agisce principalmente stimolando la secrezione di insulina dalle cellule beta pancreatiche. Come per le altre sulfaniluree questo effetto è il risultato di una aumentata risposta delle cellule pancreatiche beta allo stimolo fisiologico del glucosio. Inoltre, la glimepiride sembra possedere un pronunciato effetto extrapancreatico postulato anche per altre sulfaniluree.

Secrezione di insulina

Le sulfaniluree regolano la secrezione di insulina bloccando il canale del potassio sensibile all'ATP situato nelle membrane delle cellule beta. Il blocco del canale del potassio induce una depolarizzazione delle cellule beta col risultato - a seguito dell'apertura del canale del calcio - di un aumentato afflusso di calcio nelle cellule.

Questo determina liberazione di insulina per esocitosi.

La glimepiride si lega, con un alto tasso di scambio, alle proteine della membrana delle cellule beta collegate con il canale del potassio sensibile all'ATP ma in posizione di legame diversa da quelle usuali per le sulfaniluree.

Attività extrapancreatica

Gli effetti extrapancreatici sono, ad esempio, un'aumentata sensibilità dei tessuti periferici per l'insulina e una riduzione di assorbimento della stessa da parte del fegato.

L'assorbimento di glucosio dal sangue da parte delle cellule muscolari periferiche e del tessuto adiposo avviene per mezzo di proteine specifiche per il trasporto situate sulle membrane cellulari. Il trasporto di glucosio in questi tessuti rappresenta il fattore limitante l'utilizzo del glucosio stesso. La glimepiride aumenta rapidamente il numero delle molecole attive nel trasporto del glucosio nella membrana delle cellule muscolari e del tessuto adiposo col risultato finale di aumentato uptake di glucosio.

La glimepiride aumenta l'attività della glicosil-fosfatidil-fosfolipasi C inositolo specifica che può essere correlata alla lipogenesi e glicogenesi indotte dal farmaco in cellule adipose e muscolari isolate.

La glimepiride inibisce la produzione del glucosio nel fegato aumentando la concentrazione intracellulare del fruttosio 2,6-bifosfato che, a sua volta, inibisce la gluconeogenesi.

Generali

Nelle persone sane la dose minima efficace è di circa 0,6 mg. L'effetto della glimepiride è dose-dipendente e riproducibile. La risposta fisiologica ad un esercizio fisico intenso, come ad esempio la riduzione di secrezione di insulina, è ancora presente sotto trattamento con glimepiride.

Non sono state notate significative differenze degli effetti provocati a seconda che il farmaco venga dato 30 minuti prima o immediatamente prima del pasto. Nel paziente diabetico si può ottenere un buon controllo metabolico per 24 ore con una dose unica.

Sebbene il metabolita idrossilico della glimepiride causi una piccola ma significativa riduzione del glucosio sierico nelle persone sane, esso è responsabile soltanto per una minima parte dell'effetto finale del farmaco.

Terapia combinata con insulina

I dati sulla terapia combinata con insulina sono limitati. Nei pazienti che non sono adeguatamente controllati con il massimo dosaggio di glimepiride, può essere iniziato un trattamento insulinico concomitante. In due studi la terapia combinata ha ottenuto un miglioramento del controllo metabolico pari a quello ottenuto con l'insulina da sola; tuttavia, in terapia combinata è stata necessaria una dose media di insulina più bassa.

05.2 Propriet� farmacocinetiche - [Vedi Indice]

Assorbimento: La biodisponibilità assoluta della glimepiride è totale. L'assunzione di cibo non influenza in modo rilevante l'assorbimento; solo il tasso di assorbimento è lievemente ridotto. Il picco ematico (Cmax) viene raggiunto approssimativamente 2,5 ore dopo l'assunzione orale (in media 0,3 mcg/ml per una dose frazionata di 4 mg/die) ed è presente un rapporto lineare tra la dose e sia il picco ematico (Cmax) sia l'area sotto la curva concentrazione/tempo (AUC).

Distribuzione: La glimepiride ha un volume di distribuzione molto basso (circa 8,8 litri) e praticamente equivalente al volume di distribuzione dell'albumina, un legame con le proteine elevato (>99%) e un basso valore di clearance (circa 48 ml/minuto).

Nell'animale la glimepiride viene escreta nel latte. La glimepiride attraversa la placenta. Il passaggio della barriera emato-encefalica è limitato.

Metabolismo ed eliminazione: Il tempo di dimezzamento nel siero, fattore questo importante durante il trattamento a dosi ripetute, è di circa 5-8 ore. Dopo somministrazione di dosi elevate si sono accertati valori di emivita un poco più lunghi.

Dopo una dose singola di glimepiride radiomarcata il 58% della radioattività è stata riscontrata nelle urine ed il 35% nelle feci. Glimepiride non modificata non è stata riscontrata nelle urine. Due metaboliti, quali risultato probabile di una metabolizzazione epatica, sono stati identificati sia nelle feci che nelle urine: un derivato idrossilico ed uno carbossilico.

Dopo somministrazione orale di glimepiride il tempo di emivita finale dei due metaboliti era rispettivamente di 3-6 ore e di 5-6 ore.

Il confronto di una dose giornaliera singola o frazionata non mostra significative differenze nella farmacocinetica e anche le variazioni individuali sono molto limitate. Non è stato osservato accumulo degno di nota.

I dati di farmacocinetica sono simili nell'uomo e nella donna così come nei pazienti giovani ed anziani (con età superiore ai 65 anni).

Nei pazienti con una clearance della creatinina bassa, si nota la tendenza ad un aumento della clearance della glimepiride ed una riduzione della concentrazione sierica media; questo molto probabilmente è il risultato di una più rapida eliminazione dovuta ad una riduzione della quota legata alle proteine. L'eliminazione renale dei due metaboliti è risultata ridotta.

Si può ritenere che in questi pazienti non ci sia un rischio addizionale di accumulo.

I dati di cinetica in cinque pazienti non diabetici sottoposti ad intervento chirurgico del dotto biliare sono risultati equivalenti a quelli del volontario sano.

05.3 Dati preclinici di sicurezza - [Vedi Indice]

Gli effetti preclinici osservati si rilevavano ad esposizioni sufficientemente più elevate di quelle massime nell’uomo indicando una scarsa attinenza con l’uso clinico, oppure erano conseguenti alla farmacodinamica della molecola (ipoglicemia). Questa rilevazione è basata su studi di farmacologia convenzionale di sicurezza, tossicità cronica, genotossicità, carcinogenicità, tossicità riproduttiva. In questi ultimi (comprendenti embriotossicità, teratogenicità e tossicità dello sviluppo), gli effetti avversi rilevati erano considerati come secondari agli effetti ipoglicemici indotti dal farmaco nelle madri e nella prole.

- [Vedi Indice]

06.1 Eccipienti - [Vedi Indice]

Lattosio, sodio amidoglicolato, magnesio stearato, cellulosa microcristallina e polivinilpirrolidone 25000.

Inoltre come coloranti: ossido ferrico giallo (E 172) e carminio indaco (E 132) lacca di alluminio.

06.2 Incompatibilità - [Vedi Indice]

Non note.

06.3 Periodo di validità - [Vedi Indice]

3 anni.

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Non conservare al di sopra di 25°C.

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Blister PVC /alluminio.

30 compresse di AMARYL (in blister pack da 15 compresse ciascuno).

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Non ci sono istruzioni particolari.

- [Vedi Indice]

Hoechst Pharma S.p.A.

P.le S. Türr, 5 - 20149 Milano

08.0 NUMERO DI AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO - [Vedi Indice]

AMARYL - 30 compresse 2 mg, AIC n. 032845012/M

spazio01 REGIME DI DISPENSAZIONE AL PUBBLICO - [Vedi Indice]

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22 Novembre 1996� /� Luglio 2000

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Luglio 2001

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