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04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso
04.5 Interazioni
04.6 Gravidanza e allattamento
04.7 Effetti sulla capacit� di guidare veicoli e sull'uso di macchine
04.8 Effetti indesiderati
04.9 Sovradosaggio
05.0 PROPRIETA' FARMACOLOGICHE
05.1 Propriet� farmacodinamiche
05.2 Propriet� farmacocinetiche
05.3 Dati preclinici di sicurezza
06.1 Eccipienti
06.2 Incompatibilità
06.3 Periodo di validità
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08.0 NUMERO DI AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO
spazio01 REGIME DI DISPENSAZIONE AL PUBBLICO


- [Vedi Indice]

ANTITROMBINA III IMMUNO

- [Vedi Indice]

Dopo il discioglimento nell'acqua per preparazioni iniettabili F.U. inclusa nella confezione, 1 ml della soluzione contiene:

Antitrombina III������������������� ������ 50 U.I.*

Proteine������������������������������� ���20-50 mg

Glucosio������������������������������� ���10 mg

Cloruro di sodio�������������������������9 mg

Citrato di sodio 2 H2 0��������������1 mg

Tris(idrossimetil)aminometano������1 mg

- [Vedi Indice]

L'ANTITROMBINA III IMMUNO si presenta come polvere liofilizzata accompagnata dal relativo volume di solvente.

Il prodotto è disponibile in confezioni da: 500, 1000 e 1500 U.I. da disciogliere rispettivamente in 10, 20 e 30 ml di acqua per preparazioni iniettabili F.U. Ogni confezione contiene un set per la ricostituzione ed iniezione.

Il prodotto ricostituito deve essere somministrato per via endovenosa.

04.0 INFORMAZIONI CLINICHE - [Vedi Indice]

 

- [Vedi Indice]

La carenza di antitrombina III, congenita o acquisita, è legata ad un rischio aumentato di complicanze tromboemboliche e ad una ridotta o assente reazione all'eparina.

Per questo motivo la somministrazione dell'antitrombina III è indicata per la profilassi e la terapia dei fenomeni tromboembolici dovuti a:

1. Carenza congenita, in particolare in caso di intervento chirurgico, gravidanza o parto

2. Carenza acquisita, in particolare in caso di:

Rischio o esistenza di una microtrombosi capillare a causa di coagu­lazione intravascolare disseminata (p.e. politrauma, complicazioni settiche, shock, preeclampsia ed altri stati patologici associati a coagulopatia da consumo acuta).

*�� 1 U.I. (Unità Internazionale) di antitrombina III, secondo lo stan­dard di riferimento della WHO,� corrisponde all'attività di antitrombina III presente in 1 ml di plasma fresco normale.

- ����� Trombosi o rischio di trombosi in pazienti con sindrome nefrotica o enteropatie.

-������ Interventi chirurgici ed emorragie in pazienti con grave insuffi­cienza epatica, soprattutto se questa richiede un trattamento sosti­tutivo con con­centrati di fattori della coagulazione (complesso protrombinico).

  - [Vedi Indice]

Il dosaggio viene� stabilito in relazione alla causa e all'entità della carenza di antitrombina III, nonché al suo consumo. Per stabilire esat­tamente il dosaggio è pertanto necessario in ogni caso determi­nare il livello dell'antitrombina III. I valori normali dell'attività di antitrombina III sono compresi tra l'80 e il 120%.

Già una diminuzione dell'attività al di sotto del 70% del valore normale comporta un'aumentata tendenza trombotica. Il livello dell'antitrombina III da raggiungere deve essere almeno l'80% del valore normale.

Il tempo di emivita biologico dell'antitrombina III è di circa 60 ore in situazioni normali o in caso di carenza congenita, nella carenza acqui­sita il tempo di emivita è considerevolmente ridotto e nei casi estremi di consumo acuto (coagulazione intravascolare disseminata) è soltanto di poche ore.

La durata della terapia varia da paziente a paziente. Di norma la sommi­nistrazione dell'ANTITROMBINA III IMMUNO, non è più necessa­ria dopo la normalizzazione dei parametri di laboratorio e la scom­parsa della sintoma­tologia clinica. Il controllo dell'attività dell'antitrombina III nel plasma può essere tuttavia ulteriormente indicato.

Per la determinazione dell'attività dell'antitrombina III nel plasma e per il controllo dell'efficacia della terapia sostitutiva è consigliabile misura­re l'attività biologica, p.e. con substrati cromogenici (meto­do amidolitico).

Indicazioni specifiche per il dosaggio nella coagulopatia da consumo

Premessa per un sufficiente dosaggio è la determinazione dell'antitrombina III da effettuarsi prima di iniziare la terapia ed in seguito a brevi intervalli di circa 4-6 ore. Il livello plasmati­co dovrebbe essere aumentato almeno all'80-100% del valore normale. Se l'attività si abbassa ad un livello inferiore al 70% è necessaria un'ul­teriore sommini­strazione. Per il calcolo della dose si può appli­care la seguente formula indicativa:

U.I.di AT III da infondere = ID� x Kg di peso corporeo

ID = Incremento Desiderato di Antitrombina III (differenza tra l'attivi­tà di AT III che si intende raggiungere e il suo valore basa­le)

In caso si somministri contemporaneamente eparina, si deve tener presente che l'azione di quest'ultima viene potenziata dall'antitrombina III (vedi:"Interazioni ").

2. Indicazioni specifiche per il dosaggio negli altri stati carenziali di antitrombina III

In generale può essere somministrata una dose iniziale di circa 1500 U.I. e successivamente la metà della dose iniziale ad intervalli di 8-24 ore.

Per stabilire la dose esatta è indispensabile la determinazione dell'at­tività dell'antitrombina III.

Per il calcolo della dose si può applicare la seguente formula indi­cativa:

������� ����� ������������������������������������������ID� x Kg di peso corporeo

U.I.di AT III da infondere =-------------------------------------------------

������� ����� ��������������������������������������������������� 2

Somministrazione

Ricostituire la soluzione seguendo le istruzioni riportate al punto 6.6 ed iniettarla o infonderla lentamente per via endovenosa. La velocità di somministrazione non deve superare 5 ml/min.

04.3 Controindicazioni - [Vedi Indice]

Da usare con cautela nei pazienti con predisposizione accertata a reazio­ni allergiche verso singoli componenti del preparato.

04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso - [Vedi Indice]

Nel caso di reazioni allergiche o anafilattiche si deve interrompere immediatamente la somministrazione.

Le reazioni lievi possono essere controllate con la somministra­zione di antistaminici. La terapia delle reazioni ipotoniche gravi è quella del moderno tratta­mento dello shock.

Avvertenze speciali

L'ANTITROMBINA III IMMUNO è preparata a partire da un pool di plasma di donatori selezionati e costantemente controllati per accer­tarne l'idoneità alla donazione.

Allo stato attuale delle conoscenze scientifiche e tecnologiche non è possibile escludere con assoluta certezza il rischio di trasmissione di virus (sia conosciuti o ad oggi sconosciuti) per mezzo di con­cen­trati ottenuti da plasma umano.

Ogni singola unità di plasma, proveniente da banche del sangue e da Centri di Plasmaferesi autorizzati ed ubicati in Europa e negli Stati Uniti, viene controllata per i valori delle ALT e per l'assenza dell'anti­gene HBs e degli anticorpi anti-HIV-1, anti-HIV-2 e anti­-HCV*.

L'ANTITROMBINA III IMMUNO è sottoposta ad un trattamento di virus inattivazione mediante un particolare processo di pasteurizzazione (60°C per 10 ore in soluzione acquosa) con bassa concentrazione di stabiliz­zan­ti (metodo di Holleman). Uno studio effettuato sugli scim­panzé dal "Center for Biologics Evaluation and Research" (C.B.E.R.) della FDA, USA (Tabor et al., 1981) ha dimostrato che un concentrato di antitrombina III trattato con questo metodo non ha trasmesso alcun virus dell'epatite.

In conformità alle raccomandazioni del CPMP ed alle normative emana­te dalla competente Autorità Sanitaria, questo preparato è stato prodot­to da un pool di plasma umano ottenuto esclusivamente da singole donazioni risultate negative alla ricerca di anticorpi anti-HCV. Studi clinici devono ancora dimostrare se prodotti finiti derivanti da tale plasma screenato risultino effettivamente più sicuri per quanto concerne il rischio di trasmissione di virus o di agenti patogeni molecolari ri­spet­to ai prodotti derivati da plasma ottenuto da donazioni non screenate per la presenza di anticorpi anti-HCV.

In campioni di ANTITROMBINA III IMMUNO contaminati con 2 X 106 unità infettanti di HIV in vitro/ml non si è riscontrato alcun virus infettante già dopo un'ora di trattamento termico.

Da uno studio clinico prospettivo finalizzato alla valutazione della sicu­rezza virale del concentrato di ANTITROMBINA III IMMUNO, eseguito su pazienti controllati secondo criteri ICTH non è risultato alcun caso di trasmissione di HBV, HCV (NANB) o di HIV.

04.5 Interazioni - [Vedi Indice]

L'azione dell'Antitrombina III viene rafforzata dall'eparina. La terapia combinata con eparina aumenta il rischio di emorragie nei pazienti predi­sposti.

Nelle terapie combinate di concentrato di antitrombina III e eparina, per il dosaggio dell'eparina, si deve tener presente che l'effetto anticoagu­lante è potenziato. Inoltre, nei pazienti affetti da trombocitopenia, vi può essere una carenza del fattore trombocitario 4, la quale contribuisce a ridurre la neutralizzazione dell'eparina aumentando quindi la tendenza emorragica.

In linea di massima, per la terapia combinata con eparina, sono racco­mandabili regolari controlli del PTT (tempo di tromboplastina parziale) e il corrispondente adeguamento del dosaggio di eparina.

04.6 Gravidanza e allattamento - [Vedi Indice]

La sicurezza dei concentrati di antitrombina III somministrati durante la gravidanza non è stata valutata in studi clinici controllati.

Le sperimentazioni su animali da laboratorio non sono adatte ai fini della valutazione della sicurezza del prodotto per quanto riguarda la funzione riproduttiva, lo sviluppo dell'embrione o del feto, il decorso della gravi­danza e lo sviluppo prenatale e postnatale (categoria B2).

Ciononostante, durante la gravidanza e il periodo di allattamento, l'ANTITROMBINA III IMMUNO può essere usata se ritenuta neces­saria.

04.7 Effetti sulla capacit� di guidare veicoli e sull'uso di macchine - [Vedi Indice]

Non è noto se i concentrati di antitrombina III abbiano effetti sulla capacità di guidare autoveicoli e usare macchinari.

04.8 Effetti indesiderati - [Vedi Indice]

Come per ogni terapia con derivati plasmatici, non si può escludere con assoluta certezza che si manifestino reazioni anafilattoidi o anafilattiche (ipertermia, urticaria, nausea, vomito, dispnea, ipoten­sione arteriosa, shock anafilattico).

04.9 Sovradosaggio - [Vedi Indice]

Non sono noti finora sintomi da sovradosaggio di antitrombina III.

05.0 PROPRIETA' FARMACOLOGICHE - [Vedi Indice]

05.1 Propriet� farmacodinamiche - [Vedi Indice]

L'antitrombina III è uno dei principali inibitori della coagulazione pre­senti nel sangue. L'azione inibente si basa sulla formazione di legami covalenti tra l'antitrombina III e il centro attivo delle proteasi seriche. I comples­si di inibitori e enzimi coagulanti vengono eliminati dal sistema retico­lo-endoteliale. I fattori maggiormente inibiti sono la trombina e il fattore Xa. Inoltre l'antitrombina III agisce sui fattori IX, XI e XII attivati. L'eparina agisce come catalizzatore accelerando la reazione. L'attività dell'antitrombina III è dell'80-120% negli adulti e del 40 - 60 % nei neona­ti.

I concentrati di antitrombina III derivati da plasma umano vengono distribuiti e metabolizzati nello stesso modo degli inibitori fisiologici.

05.2 Propriet� farmacocinetiche - [Vedi Indice]

Dagli studi di farmacocinetica sull'antitrombina III è risultata un'emivita biologica di circa 3 giorni. Il trattamento concomitante con eparina può comportare una riduzione dell'emivita a circa 1 giorno e mezzo.

In condizioni di grande consumo l'emivita può risultare ridotta a poche ore.

05.3 Dati preclinici di sicurezza - [Vedi Indice]

L'antitrombina III umana è un normale componente del plasma umano. Le prove di tossicità acuta� hanno� scarsa� importanza e� non consentono di valutare le� dosi� tossiche o letali, e di determinare� il� rapporto� do­se-effetto.

Le prove di tossicità dopo ripetute somministrazioni su animali da labo­ra­to­rio non sono possibili a causa della formazione di anticorpi. Finora l'antitrombina III non è stata associata a tossicità embrio-fetale o a potere oncogeno o mutageno.

Per quanto riguarda i modelli animali non è stato descritto alcun segno di tossicità acuta.

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06.1 Eccipienti - [Vedi Indice]

Glucosio� ��������

Sodio cloruro

Sodio citrato 2 H2 0�������������� ��������

Tris(idrossimetil)aminometano���������������

06.2 Incompatibilità - [Vedi Indice]

L'ANTITROMBINA III IMMUNO non deve essere mescolata ad altri medi­cinali.

06.3 Periodo di validità - [Vedi Indice]

Il prodotto liofilizzato è valido 3 anni dalla data di preparazione se conservato a temperatura tra +2°C e +8°C. La soluzione deve essere somministrata subito dopo la ricostituzione.

I residui di soluzione devono essere opportunamente eliminati.

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L'ANTITROMBINA III IMMUNO deve essere conservata a temperatura tra +2°C e +8°C .

Non congelare.

Tenere fuori dalla portata dei bambini.

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La sostanza liofilizzata è confezionata in flaconi siliconati in vetro sodico calcico trattato della classe idrolitica II e l'acqua per preparazioni iniettabili F.U. in flaconi di vetro borosilicato della classe idrolitica I. Tutti i flaconi sono chiusi con tappi in caucciù clorbutile.

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Schema per la ricostituzione del liofilizzato e somministrazione della soluzione

Non utilizzare dopo la data di scadenza indicata sull'etichetta.

L'ANTITROMBINA III IMMUNO deve essere conservata in forma liofilizza­ta e ricostituita soltanto immediatamente prima della somministrazione. Di solito la soluzione è limpida o leggermente opalescente. Le soluzioni non limpide o con depositi non devono essere somministrate.

Eventuali resi­dui devono essere opportunamente eliminati.

1.���� Riscaldare il flacone contenente il solvente a temperatura am­biente (non oltre i 37°C)

2.���� Togliere i dischetti protettivi dai flaconi del liofilizzato e del solven­te (fig. 1) e disinfettare i tappi di gomma dei due flaconi.

3.���� Le due estremità dell'ago di trasferimento sono protette da due cappucci in plastica congiunti da un punto di saldatura. Ruotare uno dei cappucci per rompere il punto di saldatura, liberare l'ago (fig. 2) ed inserirlo nel tappo di gomma del flacone del solvente (fig. 3)

4.���� Togliere l'altro cappuccio dell'ago di trasferimento avendo cura di non toccare l'ago.

5.���� Capovolgere il flacone del solvente ed introdurre l'estremità libera dell'ago di trasferimento fino a metà della sua lunghezza nel tappo di gomma del flacone del liofilizzato (fig. 4)

������� Poiché il flacone con la sostanza liofilizzata è sottovuoto, il solvente verrà aspirato all'interno.

6.���� Separare il flacone del solvente con l'ago inserito dal flacone del liofilizzato (fig. 5) ed agitare leggermente quest'ultimo per favorire il discioglimento.

7.���� Dopo il completo discioglimento della sostanza liofilizzata inseri­re l'ago da sfiato (fig. 6); la schiuma eventualmente formatasi si dissolverà rapidamente. Togliere l'ago da sfiato.

8.���� Ruotare il cappuccio protettivo dell'ago filtro per rompere la salda­tura e toglierlo. Applicare l'ago filtro alla siringa monouso ed aspi­rare la soluzione nella siringa (fig. 7).

9.���� Togliere l'ago filtro ed applicare alla siringa l'ago per iniezione (o l'ago a farfalla)

10.��� Somministrare la soluzione lentamente (non oltre 5ml/minuto) per via endovenosa

Se la soluzione viene infusa è opportuno impiegare dispositivi per infu­sione monouso muniti di filtro.

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BAXTER AG - Industriestraße, 67 - A 1220 Vienna, Austria

Concessionaria: Baxter S.p.A. – V.le Tiziano, 25 – I 00196 Roma

08.0 NUMERO DI AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO - [Vedi Indice]

ANTITROMBINA III IMMUNO� 500 U.I.� A.I.C. n. 027113012 del Mini­stero della Sanità

ANTITROMBINA III IMMUNO 1000 U.I.� A.I.C. n. 027113024 del Mini­stero della Sanità

ANTITROMBINA III IMMUNO 1500 U.I.� A.I.C. n. 027113036 del Mini­stero della Sanità

spazio01 REGIME DI DISPENSAZIONE AL PUBBLICO - [Vedi Indice]

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30 novembre 2000

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