�DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE
02.0�COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA
04.0�INFORMAZIONI CLINICHE
04.1�Indicazioni terapeutiche
04.2�Posologia e modo di somministrazione
04.3�Controindicazioni
04.4�Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso
�Interazioni
04.6�Gravidanza e allattamento
04.7�Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchine
04.8�Effetti indesiderati
04.9�Sovradosaggio
05.0�PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE
05.1�Proprietà farmacodinamiche
05.2 Proprietà farmacocinetiche
05.3 Dati preclinici di sicurezza
06.0�INFORMAZIONI FARMACEUTICHE
06.1�Eccipienti
06.2�Incompatibilità
06.3�Periodo di validità
06.4�Speciali precauzioni per la conservazione
06.5�Natura e contenuto della confezione
06.6�Istruzioni per l'uso e la manipolazione
07.0�TITOLARE DELL'AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO
08.0�NUMERO DI AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO
REGIME DI DISPENSAZIONE AL PUBBLICO
10.0�DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELL’ AUTORIZZAZIONE
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TABELLA DI APPARTENENZA DPR 309/90

�DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE - [Vedi Indice]

AMMONAPS 500�mg compresse

02.0�COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA - [Vedi Indice]

Ogni compressa contiene 500�mg di fenilbutirrato sodico

Per gli eccipienti, vedere 6.1

- [Vedi Indice]

Compresse

Le compresse sono di colore biancastro, ovali, ed incise con la sigla "UCY 500".

04.0�INFORMAZIONI CLINICHE - [Vedi Indice]

04.1�Indicazioni terapeutiche - [Vedi Indice]

AMMONAPS è indicato come terapia adiuvante nel trattamento di lunga durata dei disturbi del ciclo dell’urea, compresa la carenza della sintetasi carbamilfosfatica, della transcarbamilasi dell’ornitina, o della sintetasi arginino-succinica.

E’ indicato per tutti i pazienti con comparsa neonatale (mancanza totale di enzimi, che si manifesta nei primi 28�giorni di vita). È indicato anche in pazienti con manifestazionetardiva della malattia (carenza enzimatica parziale, che si presenta dopo il primo mese di vita) e che hanno un passato di encefalopatia iperammonemica.

04.2�Posologia e modo di somministrazione - [Vedi Indice]

Il trattamento a base di AMMONAPS deve essere seguito sotto il controllo di un medico esperto nella cura di disturbi del ciclo dell’urea.

L’uso delle compresse AMMONAPS è indicato per bambini in grado di inghiottirle, e per adulti.

La dose giornaliera deve essere valutata individualmente secondo il grado di tolleranza alle proteine e l' assunzione proteica giornaliera nella dieta necessaria per facilitare la crescita e lo sviluppo.

AMMONAPS contiene sodio. Leggere le avvertenze alla al punto 4.4.

Nella pratica clinica la dose totale giornaliera di fenilbutirrato sodico è:

450-600�mg/kg/giorno in bambini che pesano meno di 20�kg.

9,9-13,0�g/m2 al giorno in bambini che pesano più di 20�kg, in ragazzi e adulti.

La sicurezza e l’efficacia di dosi che superano i 20�g al giorno (40�compresse) non sono ancora state stabilite.

La dose totale giornaliera deve essere suddivisa in parti uguali e presa ad ogni pasto cioè tre volte al giorno.

Monitoraggio terapeutico: i livelli plasmatici di ammoniaca, dell’arginina, degli amminoacidi essenziali e delle proteine sieriche devono essere mantenuti entro i limiti normali. La glutamina plasmatica deve essere mantenuta a livelli inferiori a 1000�µmol/l.

Trattamento nutritivo: AMMONAPS deve essere associato ad una dieta a restrizione proteica e, in alcuni casi, con un supplemento in aminoacidi essenziali.

Ai pazienti a cui è stata riscontrata carenza neonatale di sintetasi carbamilfosfatica o di transcarbamilasi dell’ornitina, deve essere somministrata della citrullina o dell’arginina in dose di 0,17�g/kg/giorno o di 3,8�g/m2 al giorno.

Ai pazienti a cui è stata diagnosticata una mancanza di sintetasi arginino-succinica si consiglia di somministrare dell’arginina in dosi di 0,4 - 0,7�g/kg/giorno o di 8,8-15,4�g/m2 al giorno.

Se necessita un supplemento calorico, si raccomanda un prodotto non proteico.

04.3�Controindicazioni - [Vedi Indice]

Allattamento

Ipersensibilità nota al principio attivo o ad uno degli eccipienti.

04.4�Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso - [Vedi Indice]

Ogni compressa di AMMONAPS contiene 62�mg o 2,7 mmol di sodio, corrispondente a 2,5�g o 108�mmol di sodio per 20�g di fenilbutirrato sodico, dose massima giornaliera. Il farmaco deve quindi essere somministrato con cautela� nei pazienti affetti da insufficienza cardiaca congestizia o grave insufficienza renale, come pure in condizioni cliniche in cui si riscontri ritenzione di sodio con edema.

Dato che il metabolismo e l’eliminazione del fenilbutirrato sodico interessano il fegato e i reni, l' AMMONAPS deve essere somministrato con cautela in pazienti affetti da insufficienza renale o epatica.

�Interazioni - [Vedi Indice]

La somministrazione contemporanea di probenicid potrebbe influenzare la secrezione renale del prodotto di coniugazione del fenilbutirrato sodico.

Sono stati pubblicati lavori secondo cui aloperidolo e valproato causerebbero iperammoniemia. I corticosteroidi possono causare la dissociazione delle proteine dell' organismo e con questo far aumentare i livelli di ammoniaca plasmatica. Si consiglia di controllare più frequentemente i livelli di ammoniaca plasmatica quando si devono usare questi farmaci.

04.6�Gravidanza e allattamento - [Vedi Indice]

Gravidanza:

La sicurezza d' uso di questo medicinale in donne in gravidanza non è stata stabilita. Studi su animali da laboratorio hanno rivelato fenomeni di tossicità riproduttiva come ad esempio effetti negativi sullo sviluppo dell' embrione o del feto. L’esposizione prenatale di neonati di ratto al fenilacetato (il metabolita attivo del fenilbutirrato) ha causato lesioni nelle cellule cortico-piramidali; le spine dendritiche erano più lunghe e sottili del normale e meno numerose. Non si conosce l’importanza di questi dati per le donne in stato di gravidanza perciò l’uso di AMMONAPS durante la gravidanza è controindicato (vedere 4.3.).

Donne in età riproduttiva devono utilizzare metodi contraccettivi efficaci

Allattamento:

Quando furono somministrate per via sottocutanea forti dosi di fenilacetato (190 - 474�mg/ kg) a neonati di ratto, si sono osservate una diminuita proliferazione e una maggiore perdita di neuroni nonché una riduzione della mielina del SNC. La maturazione delle sinapsi cerebrali era ritardata ed era� ridotto il numero delle terminazioni nervose cerebrali funzionanti ostacolando in tal modo lo sviluppo cerebrale ottimale. Non si è ancora determinato se il fenilacetato sia escreto nel latte umano, per cui l' uso di AMMONAPS� è controindicato durante l’allattamento (vedere 4.3.).

04.7�Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchine - [Vedi Indice]

Non sono stati effettuati studi sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchine.

04.8�Effetti indesiderati - [Vedi Indice]

Data la natura dello sviluppo clinico, la frequenza degli effetti indesiderati deve essere considerata come approssimativa. La migliore valutazione è la seguente.

In esperimenti clinici con AMMONAPS le conseguenze negative più frequentemente riscontrate sono le seguenti: amenorrea e cicli mestruali irregolari (23�% delle pazienti in mestruazione), diminuzione dell’appetito, (4�% della totalità dei pazienti), odore corporale causato probabilmente dal metabolita, il fenilacetato (3�%), e cattivo gusto o altre alterazioni gustative (3�%).

I disturbi seguenti sono stati riscontrati nel 2�%, o meno, dei pazienti:

gastrointestinali: dolori addominali, gastriti, nausea o vomito, stitichezza, sanguinamenti rettali, ulcera peptica, pancreatite.

ematologici: anemia aplastica ed ecchimosi

cardiovascolari: aritmia ed edema

renali: acidosi tubulare renale

psichiatrici: depressione

cutanei: irritazioni

varie: mal di testa, sincope e aumento di peso

Sono state riportate diverse irregolarità dei parametri di laboratorio :

metaboliche: acidosi (14�%), alcalosi (7�%), ipercloremia (7�%), ipofosfatemia (6�%), iperuricemia (2�%), iperfosfatemia (2�%), ipernatremia (1�%) e ipopotassemia (1�%).

nutrizionali: ipoalbuminemia (11�%) e diminuzione della quantità totale di proteine (3�%)

epatiche: aumento della fosfatasi alcalina (6�%), aumento delle transaminasi epatiche (4�%) e iperbilirubinemia (1�%)

ematologiche: anemia (9�%), leucopenia (4�%), leucocitosi (4�%), trombocitopenia (3�%) e trombocitosi (1�%).

Si è riscontrata unaneurotossicità rapidamente reversibile negli studi di fase I realizzati su malati di cancro che assumevano fenilacetato per endovena in dosi fino a 400�mg/kg/ giorno. I sintomi prevalentemente riscontrati erano: sonnolenza, stanchezza e vertigini; più raramente confusione, mal di testa, disgeusia, ipoacusia, disorientamento, memoria incerta, e peggioramento di una eventuale neuropatia già esistente. Questi eventi avversi erano in genere di gravità moderata. La loro relazione temporale e quella alla concentrazione del fenilacetato sierico suggeriscono che questi sintomi sono legati al farmaco.

04.9�Sovradosaggio - [Vedi Indice]

Nel caso di sovradosaggio, interrompere il trattamento e istituire misure di sostegno.

Possono essere utili l'emodialisi o la dialisi peritoneale.

05.0�PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE - [Vedi Indice]

05.1�Proprietà farmacodinamiche - [Vedi Indice]

Categoria farmacoterapeutica: prodotto dell'apparato gastrointestinale e del metabolismo, codice ATC: A16A X03

Il fenilbutirrato sodico è un pro-farmaco ed è trasformato rapidamente in fenilacetato. Il fenilacetato è un composto metabolicamente attivo che si combina con la glutamina per acetilazione per formare fenilacetilglutamina che viene poi escreta dai reni. Su una base molare la fenilacetilglutamina si può paragonare all' urea (ognuna di esse contiene 2�moli di azoto). Per cui la fenilacetilglutamina fornisce una via alternativa per la escrezione dell' azoto. Sulla base di studi della escrezione della fenilacetilglutamina in pazienti con disturbi del ciclo dell' urea, è possibile calcolare che per ogni grammo di fenilbutirrato sodico somministrato, si sviluppano tra 0,12 e 0,15�g di azoto.

Di conseguenza l' AMMONAPS riduce gli alti livelli di glutamina e di ammoniaca plasmatiche in pazienti con alterazioni del ciclo dell' urea.

È importante che la diagnosi sia fatta precocemente e il trattamento iniziato immediatamente per migliorare la speranza di vita.

Nel passato, lacomparsa neonatale di disturbi del ciclo dell' urea era quasi sempre letale entro il primo anno di vita, anche se trattata con dialisi peritoneale e con somministrazione di aminoacidi essenziali o di loro analoghi azoto-privi.� Con la emodialisi, con l' uso di percorsi alternativi per l' escrezione dell' azoto eliminato (fenilbutirrato sodico, benzoato sodico, e fenilacetato sodico), con limitazioni di proteine dietetiche, e, in alcuni casi, con l' aggiunta di supplementi di aminoacidi essenziali, il tasso di sopravvivenza dei neonati diagnosticati dopo la nascita (ma entro il primo mese di vita) aumentò a quasi l' 80�% e la maggioranza delle morti avvenivano durante un episodio di encefalopatia iperammonica acuta.� Tuttavia, pazienti affetti da malattia di origine neonatale avevano un elevato tasso di ritardo mentale.

Nei pazienti diagnosticati durante la gravidanza e trattati prima dell' insorgenza di un episodio� di encefalopatia iperammonica, la sopravvivenza era del 100�% ma anche tra questi pazienti molti manifestavano successivamente carenze cognitive o altri deficit neurologici.

Nei pazienti con carenze adinsorgenza tardiva, compresi i soggetti femmina eterozigoti per la carenza di transcarbamilasi dell'ornitina che avevano superato un episodio di encefalopatia iperammonica ed erano stati poi trattati per lungo tempo con limitazioni proteiche dietetiche e con AMMONAPS, il tasso di sopravvivenza è stato del 98�%. La maggioranza di questi pazienti presentavano un QI a livelli tra il medio e il medio-basso al limite del ritardo mentale, e le capacità cognitive sono rimaste relativamente stabili durante la terapia con fenilbutirrato.

Anche durante la terapia, l' encefalopatia iperammonica acuta si è ripresentata nella maggioranza dei pazienti (71�%).

In genere, non ci si può aspettare durante il trattamento alcuna inversione delle carenze neurologiche preesistenti, e in alcuni pazienti il deterioramento neurologico può anche continuare.

Il trattamento con AMMONAPS può essere necessario per tutta la vita, a meno che non si scelga una procedura di trapianto epatico ortotopico.

05.2 Proprietà farmacocinetiche - [Vedi Indice]

Si sa che il fenilbutirrato viene ossidato a fenilacetato, che si coniuga enzimaticamente alla glutamina per formare fenilacetilglutamina nel fegato e nei reni. Il fenilacetato è anche idrolizzato dalle esterasi epatiche ed ematiche.

Le concentrazioni di fenilbutirrato e dei suoi metaboliti nel plasma e nell’urina sono state misurate in adulti normali tenuti a digiuno dopo aver ricevuto un' unica dose di 5�g di fenilbutirrato sodico, ed in pazienti affetti da disturbi del ciclo dell’urea, da emoglobinopatie e cirrosi, ai quali sono state somministrate una sola o ripetute dosi orali fino a 20�g/ giorno (studi senza controlli). L' eliminazione di fenilbutirrato e dei suoi metaboliti è stata anche studiata in malati di cancro dopo una trasfusione endovenosa di fenilbutirrato sodico (fino a 2�g/ m2) o di fenilacetato.

Assorbimento

Una compressa di AMMONAPS assunta a digiuno è rapidamente assorbita; dopo aver ingerito una sola dose di 5�g di fenilbutirrato sodico, livelli misurabili di fenilbutirrato nel plasma sono rilevabili già 15�minuti dalla somministrazione;� il tempo medio per raggiungere la concentrazione massima è di 1,35�ore e la concentrazione media è di 218�µg/ml.� L'emivita di eliminazione è calcolata essere di 0,8�ore.�

Non si conoscono gli effetti del cibo sull’assorbimento.

Distribuzione

Il volume di distribuzione del fenilbutirrato è di 0,2�l/kg.

Metabolismo

Dopo una unica dose di 5�g di fenilbutirrato sodico sotto forma di compressa, già a 30 e 60�minuti dalla somministrazione si riscontrano livelli plasmatici misurabili di fenilacetato e fenilacetilglutamina, rispettivamente; il tempo medio per arrivare alla massima concentrazione è rispettivamente di 3,74�ore e di 3,43�ore e la concentrazione media massima è rispettivamente di 48,5 e 68,5�µg/ml.� L'emivita di eliminazione è stata calcolata in 1,2�ore e di 2,4�ore rispettivamente.

Studi con forti dosi endovenose di fenilacetato hanno mostrato una farmacocinetica non lineare caratterizzata da metabolizzazione saturabile in fenilacetilglutamina con induzione della clearance.

La conversione del fenilacetato in fenilacetilglutamina può essere relativamente più lenta in pazienti con funzione epatica insufficiente. Tre pazienti malati di cirrosi (su 6) che assumevano varie volte per via orale fenilbutirrato sodico (20�g/giorno in tre dosi), il terzo giorno hanno evidenziato elevati livelli plasmatici di fenilacetato che erano cinque volte maggiori di quelli raggiunti dopo la prima dose.

Tuttavia, nella maggioranza dei pazienti con disturbi del ciclo dell’urea o con emoglobinopatie che prendevano diverse dosi di fenilacetato (300-650�mg/kg al giorno fino a 20�g al giorno) al mattino a digiuno non è stato possibile rilevare nel plasma nessun livello di fenilacetato.

In volontari normali si sono riscontrate differenze tra i sessi nei parametri farmacocinetici di fenilbutirrato e di fenilacetato (AUC e Cmax all’incirca maggiori del 30-50�% nelle donne) ma non di fenilacetilglutamina.� Questo fenomeno può essere dovuto alla lipofilia del fenilbutirrato di sodio e alle conseguenti differenze nel volume della distribuzione.

Escrezione

All’incirca 80-100�% del farmaco è eliminato dai reni nelle 24�ore come prodotto coniugato, fenilacetilglutamina.

05.3 Dati preclinici di sicurezza - [Vedi Indice]

Il fenilbutirrato di sodio è risultato negativo in due test di mutagenesi, il test Ames e il test micronucleare. I risultati del test di Ames indicano che il fenilbutirrato sodico non induce effetti mutageni con o senza attivazione metabolica.

I risultati del test micronucleare non hanno mostrato effetti clastogenici del fenilbutirrato sodico in ratti trattati a livelli tossici o non tossici (esaminati 24 e 48�ore dopo unica somministrazione orale di una dose compresa tra 878 e 2800�mg/kg). Non sono ancora stati effettuati studi per valutare la cancerogenicità e gli effetti sulla fertilità del fenilbutirrato.

06.0�INFORMAZIONI FARMACEUTICHE - [Vedi Indice]

06.1�Eccipienti - [Vedi Indice]

Cellulosa microcristallina, stereato di magnesio e silice colloidale anidra.

06.2�Incompatibilità - [Vedi Indice]

Non pertinente.

06.3�Periodo di validità - [Vedi Indice]

2 anni

06.4�Speciali precauzioni per la conservazione - [Vedi Indice]

Conservare a temperature non superiori ai 30°C.

06.5�Natura e contenuto della confezione - [Vedi Indice]

Flaconi HDPE contenenti 250 o 500�compresse.

I flaconi sono chiusi con tappi a capsula che non possono essere aperti dai bambini, con un elemento essiccante all’interno.

06.6�Istruzioni per l'uso e la manipolazione - [Vedi Indice]

Nessuna istruzione particolare.

07.0�TITOLARE DELL'AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO - [Vedi Indice]

Orphan Europe

Immeuble “Le Guillaumet”

F - 92046 Paris La Defense

Francia

08.0�NUMERO DI AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO - [Vedi Indice]

AIC N. 034701019 - EU/1/99/120/001 (250 compresse)

EU/1/99/120/002 (500 compresse)

REGIME DI DISPENSAZIONE AL PUBBLICO - [Vedi Indice]

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10.0�DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELL’ AUTORIZZAZIONE - [Vedi Indice]

8 dicembre 1999

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TABELLA DI APPARTENENZA DPR 309/90 - [Vedi Indice]

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- [Vedi Indice]

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